La fine della leadership maschile come salvaguardia della civilizzazione
Nel passato in una società, villaggio, popolazione o Nazione, le conseguenze di una cattiva gestione, politica, economica o sociale, si sono ripercosse su scala locale, permettendo la sopravvivenza della specie umana in altre regioni del globo.
Nel mondo moderno globalizzato, totalmente compenetrato e interdipendente, le conseguenze di una cattiva gestione sono diventate globali.
Che sia il sovrappopolamento mondiale che si sta mangiando le limitate risorse terrestri, basti pensare alla sola acqua potabile, o alla riduzione delle terre abitabili; o un super-virus mutato in qualche allevamento intensivo, osceno e disumano, di bestiame; o un ulteriore terremoto che ci separa dalla fuoriuscita di tonnellate di cesio radioattivo di Fukushima, sufficiente per contaminare in pochi mesi l'intero pianeta; oppure il possibile tracollo dell'economia mondiale basata sul capitalismo occidentale e sul debito pubblico, è facile capire che la fine della civilizzazione moderna non sia una questione del se, ma del quando.
L'umanità è come un bambino che gioca in un campo minato, ignaro dei pericoli mortali.
Possiamo fare qualcosa per salvarci?
Se pensiamo agli ultimi 6000 anni di storia umana a leadership maschile, vediamo principalmente attività autodistruttive, che siano guerre di territorio, di risorse, guerre di religione, e anche nei tempi più recenti, guerre occulte ma non meno nocive, le guerre economiche dei mercati finanziari.
Viste queste prerogative, è chiaro che la prevenzione della specie umana sotto queste condizioni è stata, e molto probabilmente rimarrà, una questione secondaria.
Pensiamo adesso agli esseri umani femminili: il loro scopo vitale intrinseco, profondamente genetico, è quello di realizzare le condizioni ottimali per la sopravvivenza della prole, anche a scapito della propria vita.
Che sia questa la soluzione per evitare l'estinzione della specie umana?
Trasferire immediatamente la conduzione di tutte le attività politiche, economiche e sociali a loro?
C'è inoltre da chiedersi perché questo trasferimento non sia ancora avvenuto, visto che sono le femmine umane, in una società senza matrimoni forzati e dove le donne possono essere economicamente indipendenti, le quali eligono il padre dei loro figli e le quali decidono se, dove e quando sia il momento di procreare.
Un tentativo è d'obbligo: é giunta l'ora di liberarsi dal retaggio primitivo in cui la superiore forza bruta maschile ha imposto nei millenni la presente struttura sociale, politica ed economica.
É giunta l'ora di intraprendere questo passo evolutivo.
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English version
The end of the male leadership as rescue of the human civilisation
During the past in a community, village, population or Nation, the consequences of bad management (such as social, economic or politic nature) were local, so that the survival of the human specie was always granted in a different corner of the earth.
In the modern globalized world, totally interdepend and enchained, the consequences of bad management are become global.
If we consider that overpopulation is eating up the limited terrestrial resources, only thinking about the drinkable water or about the decreasing available ground surface; or considering a super-virus mutated in some industrial-scale livestock farming, insane and inhuman; or about a further earthquake that could set tons of radioactive caesium of Fukushima free, sufficient to contaminate the whole planet within a few months; or about a total crash of the global economic system, it's easy to imagine that the end of the modern civilisation is not a matter of if, but of when.
The human specie is like a little child who is playing in a mined field, not conscious about the mortal risks.
Can we do anything to save us?
If we think about the last 6000 years dominated by male leadership, we see mainly destructive activities, like territorial wars, religion or resources wars, and in recent age, not less dangerous, financial wars.
Assuming this facts, it's clear that the protection of the human specie have been, and will also probably be in future, of secondary priority.
Let's now think about the human females: their intrinsic existential target, deeply genetic, is to realise the optimum conditions for the survival of the offspring, also despite their own life.
Is that the solution to avoid the extinction of the human specie?
Do we transfer immediately the leadership of all social, political and economical activities to women?
Furthermore we have to think why this transfer of leadership is not yet occurred, because in a community without forced weddings and where the women can be economically independent, the human females are the ones who choose the father of their children and decide when and where is the moment to procreate.
We are forced to try it: it is time to liberate us from the primitive legacy, where the superior brute male force has produced during the centuries the current social, political and economic system, is come.
This is the moment to take the first step.