Un giorno
improvvisamente ti accorgi che qualcosa è cambiato.
Quello che fino ad
allora ti rendeva forte e sicuro, non è più così scontato e le angosce del
giorno passato, lasciano spazio a una nuova voglia di vivere, ad una nuova
voglia di riempire di Vita. Tutto assume un nuovo significato: gli oggetti
intorno a te, le cose che passano; i luoghi che tutti i giorni frequenti
diventano una nuova realtà.
Mio padre diceva che occorre percorrere sempre una strada nei due sensi per essere sicuro di scoprire tutto quello che c’è da vedere; me lo diceva quando mi stupivo di trovar funghi nello stesso posto dove ero passato poco prima, percorrendo il percorso nell’altro senso, appunto...e aveva ragione... Solo adesso ho capito il vero significato di quelle parole e ho capito che il senso inverso del percorso (il senso inverso della Vita) apre la vista a nuove prospettive, a nuovi punti di vista, a nuove impressioni.
Mio padre diceva che occorre percorrere sempre una strada nei due sensi per essere sicuro di scoprire tutto quello che c’è da vedere; me lo diceva quando mi stupivo di trovar funghi nello stesso posto dove ero passato poco prima, percorrendo il percorso nell’altro senso, appunto...e aveva ragione... Solo adesso ho capito il vero significato di quelle parole e ho capito che il senso inverso del percorso (il senso inverso della Vita) apre la vista a nuove prospettive, a nuovi punti di vista, a nuove impressioni.
Succede così
quando un giorno, improvvisamente, non riesci più a parlare: ti guardi stupito,
cerchi di concentrarti, raccogli la tensione del tuo corpo per capire cosa
accade e senti che qualcosa è bloccato, qualcosa non va...il flusso degli
eventi inizia allora a percorrere strade a te sconosciute; ti abbandoni al
corso delle cose rendendoti conto, per la prima volta, dell’esistenza del
Destino e della sua prodigiosa forza...La consapevolezza ti porta poi a sentire
il tempo che ricomincia a scorrere inesorabilmente; tutto quello che fino ad
allora era sequenza di eventi che vivevi come risultato di scelte libere e
consapevoli, diventa moto di natante in preda a un vento ribelle, un vento
incontrollabile e vario; l’arrancare per cercare di tornare velocemente a fare
quello che fino a qualche minuto prima sembrava normale, ti fa vivere un’altro
gioco, diverso da quello che stavi facendo: le carte sono cambiate, il banco è
un altro, ma soprattutto, la posta è cambiata.
Ed è così che,
abbandonato al corso agli eventi, da protagonista della tua vita diventi
spettatore, nella consapevolezza che in ogni caso ribellarsi ad una strada
tracciata, possa solo irritare quel Destino che persino gli Dei dell’antica
Grecia non osavano sfidare, e arrivi alla fine alla nuova consapevolezza e alla
volontà di urlare al mondo:
“sono ancora qui”
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