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giovedì 20 giugno 2013

De André

Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole.
(da Un matto)

Ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore. 
(da Un chimico)

Morire per delle idee, l'idea è affascinante
per poco io morivo senza averla mai avuta,
perché chi ce l'aveva, una folla di gente,
gridando: «Viva la morte» proprio addosso mi è caduta. 
(da Morire per delle idee)

Passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
(da Hotel Supramonte)

Ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole.
(da Hotel Supramonte)

domenica 2 giugno 2013

La chitarra 5



Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita | debba in qualche modo incominciare una chitarra. (Amico fragile)

Fabrizio de André



domenica 29 aprile 2012

signori: De André

Questa è una canzone che risale al 1962, dove dimostro di avere sempre avuto, sia da giovane che da anziano, pochissime idee ma in compenso fisse. Nel senso che in questa canzone esprimo quello che ho sempre pensato: che ci sia ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell'errore. Anche perché non sono ancora riuscito a capire bene, malgrado i miei cinquantotto anni, cosa esattamente sia la virtù e cosa esattamente sia l'errore, perché basta spostarci di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. Non parliamo poi dello spostarci nel tempo: c'erano morali, nel Medioevo, nel Rinascimento, che oggi non sono più assolutamente riconosciute. Oggi noi ci lamentiamo: vedo che c'è un gran tormento sulla perdita dei valori. Bisogna aspettare di storicizzarli. Io penso che non è che i giovani d'oggi non abbiano valori; hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri. (dal commento introduttivo a La città vecchia, Teatro Brancaccio di Roma, 14 febbraio 1998)

domenica 25 settembre 2011

Consiglio per un riascolto

CORALE 
(Leggenda del Re infelice) 
C'era un re 
che aveva 
due castelli 
uno d'argento 
uno d'oro 
ma per lui 
non il cuore 
di un amico 
mai un amore né felicità. 

Un castello 
lo donò 
e cento e cento amici trovò 
l'altro poi 
gli portò 
mille amori 
ma non trovo 
la felicità. 

Non cercare la felicità 
in tutti quelli a cui tu 
hai donato 
per avere un compenso 
ma solo in te 
nel tuo cuore 
se tu avrai donato 
solo per pietà 
per pietà 
per pietà... 







Fabrizio De André 1940-1999  - un gigante di un Italia che sta scomparendo.
(dal disco "Tutti morimmo a stento" 1968)





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giovedì 4 agosto 2011

Se i cosiddetti "migliori" di noi avessero il coraggio di sottovalutarsi almeno un po', vivremmo in un mondo infinitamente migliore.
Fabrizio de André