giovedì 29 settembre 2011

Il Destino


...e poi un giorno improvvisamente non riesci più a parlare...
ti guardi stupito, cerchi di concentrarti, raccogli la tensione del tuo corpo per capire cosa accade...e senti che qualcosa è bloccato, qualcosa non va...
il flusso degli eventi inizia allora a percorrere strade a te sconosciute e ti abbandoni al corso delle cose rendendoti conto, per la prima volta, dell’esistenza del Destino e della sua prodigiosa forza...
la consapevolezza ti porta poi a sentire il tempo che ricomincia a scorrere inesorabilmente; tutto quello che fino ad allora era sequenza di eventi che vivevi come risultato di scelte libere e consapevoli, diventa moto di natante in preda a un vento ribelle, un vento incontrollabile e vario. 
l’arrancare per cercare di tornare velocemente a fare quello che fino a qualche minuto prima sembrava normale, ti fa vivere un’altro gioco, diverso da quello che stavi facendo: le carte sono cambiate, il banco è un altro, ma soprattutto, la posta è cambiata.
ed è così che, abbandonandoti al corso agli eventi, da protagonista diventi spettatore, nella consapevolezza che in ogni caso ribellarsi ad una strada tracciata, possa solo irritare quel Destino che persino gli Dei dell’antica Grecia non osavano sfidare...

fino ad arrivare alla nuova consapevolezza e alla volontà di urlare al mondo:
“sono ancora qui”
Dante nel Canto V dell’inferno ha rappresentato le anime in preda alle passioni;
la stessa immagine l’ho sentita mia come raffigurazione della nostra vita (della mia vita) in balia del suo Signore: 
il Destino 

Or incomincian le dolenti note
a farmisi sentire; or son venuto
là dove molto pianto mi percuote.
Io venni in loco d’ogne luce muto,
che mugghia come fa mar per tempesta,
se da contrari venti è combattuto
La bufera infernal, che mai non resta,
mena li spirti con la sua rapina;
voltando e percotendo li molesta.
Quando giungon davanti a la ruina,
quivi le strida, il compianto, il lamento;
bestemmian quivi la virtù divina.

Intesi ch’a così fatto tormento
enno dannati i peccator carnali,
che la ragion sommettono al talento.

E come li stornei ne portan l’ali
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali

di qua, di là, di giù, di sù li mena;
nulla speranza li conforta mai,
non che di posa, ma di minor pena.
E come i gru van cantando lor lai,
faccendo in aere di sé lunga riga,
così vid’io venir, traendo guai,

ombre portate da la detta briga;
.....
"O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l’aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c’ hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che ’l vento, come fa, ci tace.
...
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.


mercoledì 28 settembre 2011

Il tramonto

Città Alta - Bergamo, febbraio 2011

In un periodo di assoluta confusione l'esperienza mi ha insegnato di cercare ti concentrarmi sui fondamentali: se non si vince una partita di basket l'allenatore abbandona schemi e tattiche per ricercare e ricostruire nei giocatori la precisione del tiro, uno dei fondamentali. 
Oggi sono confuso, ma non è tutto, sento confusione, tanta confusione.
Mai come in questo periodo mi sono proposto di ritrovare i fondamentali della vita.

l'opinione

"la storia é scritta dai vincitori"
molti autori

Nelle vicende umane non vale il bianco e il nero:
il grigio può venire tinto nell'uno o nell'altro.
Chi vince giustifica il suo operato.
La storia é manipolazione.

Corsi e ricorsi storici

La storia dell’impero romano è la storia del modo in cui il dieci per cento della popolazione, che viveva nelle città e ha lasciato la sua impronta sul corso della civiltà europea, si nutriva alle spalle del rimanente novanta per cento che lavorava la terra.
Peter Brown - Storico Irlandese


E oggi quale è il rapporto tra chi vive sfruttando il lavoro di chi si accontenta di molto meno???

martedì 27 settembre 2011

Postulato sulla realtà



La realtà è una, vera e razionale.
Una, perché non esiste nessuna realtà alternativa o parallela.
Vera, in quanto è l'unica generatrice di esistenza.
Razionale in quanto può venir interpretata dalla ragione, ad essa affine.

Postulato sulla realtà, 1982

lunedì 26 settembre 2011

Citazioni














Kant è una specie di autostrada con tante, tante pietre miliari. Poi arrivano tutti i cagnolini e ognuno deposita il suo contributo alle pietre miliari. 
Albert Einstein


Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue.
Clint Eastwood


I film sono arte, ma anche l'idraulica lo è.
Clint Eastwood


Come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle realtà che non sono quantificabili. L'universo non è i miei numeri: è pervaso tutto dal mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto.
Albert Einstein







domenica 25 settembre 2011

Consiglio per un riascolto

CORALE 
(Leggenda del Re infelice) 
C'era un re 
che aveva 
due castelli 
uno d'argento 
uno d'oro 
ma per lui 
non il cuore 
di un amico 
mai un amore né felicità. 

Un castello 
lo donò 
e cento e cento amici trovò 
l'altro poi 
gli portò 
mille amori 
ma non trovo 
la felicità. 

Non cercare la felicità 
in tutti quelli a cui tu 
hai donato 
per avere un compenso 
ma solo in te 
nel tuo cuore 
se tu avrai donato 
solo per pietà 
per pietà 
per pietà... 







Fabrizio De André 1940-1999  - un gigante di un Italia che sta scomparendo.
(dal disco "Tutti morimmo a stento" 1968)





Legge 633/41 art. 70 comma 1:  "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera, per scopi di critica, di discussione ed anche di insegnamento, sono liberi nei limiti giustificati da tali finalità e purchè non costituiscano concorrenza alla utilizzazione economica dell'opera." 
In altre parole: i testi delle canzoni che trovate su questo sito possono essere utilizzati solo ed esclusivamente per  uso personale o di discussione in coerenza con gli obiettivi di questo sito.

sabato 24 settembre 2011

Immanuel Kant


"Zwei Dinge erfüllen das Gemüt mit immer neuer und zunehmender Bewunderung und Ehrfurcht, je öfter und anhaltender sich das Nachdenken damit beschäftigt: Der bestirnte Himmel über mir und das moralische Gesetz in mir"

"Due cose soddisfano l'animo con sempre nuova e crescente ammirazione e soggezione, ogni volta che maggiormente e persistentemente occupano il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me"

Pensiero di Immanuel Kant, posto come epitaffio sulla sua tomba,
1804, Kaliningrad (a suo tempo Königsberg, Prussia Orientale)


SGUARDI DI PIETRA

Accanto ad una roccia ad ascoltare
la musica del vento e della notte
Scolpita tante volte da mani antiche
fissa triste e persa l'orizzonte
testimone di quel tempo che non c'é più

Lontano dalla mia civiltà
in quelle orrende trappole di città
La notte non è più buia e il giorno è grigio
Sopravvive solo il più assurdo
con i vestiti al contrario per non sporcarli

I Nobel della pace rinnegati
le promesse tra fratelli dimenticate
solo per un bicchiere di acqua pura
si scopre che il prezzo delle cose
è meno importane del loro valore

Piccola isola
rimasta senza palme
civiltá grande
di sguardi di pietra
Erano arrivati in tanti
tanto son vissuti
festeggiando i migliori scultori
delle statue di pietra
mescolando i colori delle tribù
Un giorno son rimasti senza canoe
e non hanno più pescato
han portato la guerra nella loro terra

Ora la tempesta si è allontanata
l'isola ha sconfitto la sua malattia
Le navi troppo vecchie per l'oceano
Rimasti sono gli sguardi di pietra
testimoni di quel tempo che non c'è più

Testimoni di quel tempo che non c'è più



Popolazione dell'isola di Pasqua
fino 1200: modesta, in equilibrio con le risorse naturali dell'isola
1500: 15.000
1700: 2.500
1868: 900
1877: 111
Il crollo demografico fu dovuto all'esaurimento delle risorse naturali (disboscamento causa materiale per natanti, inaridimento del suolo, pesca limitata per esaurimento di canoe) con conseguenti conflitti sociali sfociati in guerre civili


Popolazione mondiale
1900: 1 miliardo
1960: 3 miliardi
2011: 7 miliardi
Popolazione stimata in equilibrio con risorse terrestri disponibili: 1 miliardo


martedì 20 settembre 2011

Dieci

Camminava appoggiandosi al bastone e il sordo tonfo di quella punta arrotondata su duro selciato lasciava scandire, lentamente e inesorabilmente, il tempo che passava. Tutti i giorni passava di lì. Ogni volta che incontrava qualcuno si fermava e alzava lo sguardo che normalmente aveva fisso verso quella terra che, una volta trampolino di corse e slanci, diventava per lui sempre più lontana. 
"Correte, correte" pensava fissando ammirato la voglia di vivere "verrà il tempo in cui penserete non solo a quello che dovrete fare, ma a quello che non siete riusciti a fare". 
Camminava per meno di un'oretta fino a che, arrivato in cima alla salita si sedeva sul muretto che chiudeva la strada verso il precipizio. La strada era la strada del paese che in quel punto, finite le ultime case si allontanava verso i boschi e verso la montagna. Da quel punto poteva fare viaggiare lo sguardo dove le sue gambe non potevano portarlo. Era in collina, nella prima collina all'inizio della grande pianura e davvero da lì poteva vedere lontano: la strada in curva gli permetteva di allontanarsi non solo verso la pianura, ma anche verso quella montagna che tante volte aveva dominato. 
Una volta arrivato prendeva dalla tasca un fazzoletto; usandolo come strofinaccio puliva quei sassi irregolari, vi stendeva lentamente il fazzoletto, appoggiava il bastone, e finalmente si sedeva lasciando una gamba appoggiata a terra, adagiando l'altra lungo il muro. Dalle tasche prendeva poi alcune briciole, le spargeva attorno e aspettava i soliti passerotti per osservarli mangiare, e lo faceva ogni giorno. Riprendeva poi il bastone, vi appoggiava sul manico entrambe le mani e rimaneva poi in quella posizione per quasi tutto il pomeriggio. 
Da quel punto, da quella posizione, come spettatore di un film di cui avrebbe potuto anche essere uno dei protagonisti, lasciava che il tempo gli passasse un po' addosso e si divertiva, in fondo a vedere passare la vita.

lunedì 19 settembre 2011

Dal passato...

ASCOLTO CONSIGLIATO


Direttamente dall'Australia un album pubblicato a metà degli anni '80. 
Semisconosciuti in Europa questo album illuminò almeno due dei soggetti smarriti (luciano e bassoventre) autori di imprefettodentro. 
Echi dei Doors, chitarre robuste, accenni folk, voce lancinante per un album che ascolto sempre con piacere; 
direi che l'immagine di copertina (che è quella riprodotta, in rigoroso bianco e nero) rappresenta esattamente il contenuto musicale.

venerdì 16 settembre 2011

LETTURA CONSIGLIATA

Da Cosa Nasce Cosa. Appunti per una Metodologia Progettuale

Bellissimo libro, per ricordare che siamo tutti progettisti, da un grande personaggio: Bruno Munari.
Alcune sue citazioni:


Albero, l'esplosione lentissima di un seme


Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch'io, vuol dire che lo sa rifare altrimenti lo avrebbe già fatto prima


Un esempio di forma spontanea è la lampada di maglia Falkland. Il materiale è un tubo di filanca. Da molto tempo pensavo all'elasticità come componente formale di oggetti e un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevano fare una lampada. – Noi non facciamo lampade, signore. – Vedrete che le farete. E così fu. 


Lampada Falkand - designer Bruno Munari

giovedì 15 settembre 2011

LETTURA CONSIGLIATA


Bella e imprevedibile storia d'amore. un giorno, il 15 luglio, per raccontarci una vita... anzi due.

Profondo Vitangelo Moscarda

Ma il guajo è che voi, caro mio, non saprete mai come si traduca in me quello che voi mi dite. Non avete parlato turco, no. Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse parole. Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io, nell'accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d'intenderci; non ci siamo intesi affatto.


Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso.


Vitangelo Moscarda
personaggio di "Uno, nessuno, centomila" - Luigi Pirandello 1926

martedì 13 settembre 2011

Tra il dire e il fare

Letto, sentito o semplicemente appreso:


"tra il dire e il fare
c'è di mezzo...
il fare"





martedì 6 settembre 2011

DIVELTI E DISTORTI


INCREDIBILI SONO LE OPPORTUNITADELLA VITA.

UN GRANDE TESORO E' L'INCONTRO CON I SENTIMENTI
CHE SCOPRI NELLE PERSONE

NELLO STUPIDO INCEDERE DELLA LOGICA CORRENTE,
LA VALUTAZIONE DEI COMPORTAMENTI ALTRUI
AVVIENE UTILIZZANDO SEMPRE
 UN METRO MOLTO PERSONALE DI CONFRONTO, 
DIMENTICANDO CHE A VOLTE 
SIAMO DAVANTI A PROSPETTIVE DIVERSE, 
DIVELTE E DISTORTE

ATTI CHE NON COMPRENDIAMO,
ASSUMONO UNA LOGICA LUCIDA E VIVIDA SE,
CON INFINITO SFORZO,
PENSIAMO CHE TUTTI SIAMO DIVERSI
UNI O TRINI


TUTTI INFINITAMENTE,
MA DEFINITIVAMENTE
DIVERSI


DA "imperfettodentro" Luciano Chenet

Guardia '82 - Brunori sas

Omaggio a bassoventre


La spiaggia di Guardia rovente
Era piena di gente
Si parlava di sport
di Pertini e Bearzot

Io ignaro di questo, ignaro di tutto
Fabbricavo castelli di sabbia
Con paletta e secchiello
ed in testa un cappello

E lei, stava senza mutande
Ma io non la guardavo neanche
M'infilavo i braccioli e poi dritto nel mare
Non sapevo neanche cosa fosse l'Amore.

Dieci anni più tardi la vidi, vicino a un falò
E bruciava la carne e bruciavano canne
Io stavo seduto da solo a suonar la chitarra
A cantare canzoni, a cercare attenzioni

Ma lei non mi guardava neanche
Ed io facevo finta di niente
Ingollavo Peroni e iniziavo ad urlare
Delle pene che solo ti sa dare l'amore

Sulla spiaggia lattine anni '80
Quando il mare s'incazza e riporta
Ricordi che avevi
coperto di sabbia

Palloni arancioni sgonfiati
Fare "ciao" ad un treno che passa
E guardare nel cielo
la scia di un aereo

E lei, sempre senza mutande
Ed io che non capivo neanche
E scavavo la sabbia cercando tesori
E vedevo la via soltanto a colori

E poi, di colpo fra le sue braccia
Noi due, stretti sotto la doccia
La paura e la voglia
di fare l'amore

Il 31 d'Agosto
c'è una storia che nasce
e un'estate che muore...
Eh...

giovedì 1 settembre 2011

Sono ancora qui


...e poi un giorno improvvisamente non riesci più a parlare...
ti guardi stupito, cerchi di concentrarti, raccogli la tensione del tuo corpo per capire cosa accade...e senti che qualcosa è bloccato, qualcosa non va...
il flusso degli eventi inizia allora a percorrere strade a te sconosciute e ti abbandoni al corso delle cose rendendoti conto, per la prima volta, dell’esistenza del Destino e della sua prodigiosa forza... 
la consapevolezza ti porta poi a sentire il tempo che ricomincia a scorrere inesorabilmente; tutto quello che fino ad allora era sequenza di eventi che vivevi come risultato di scelte libere e consapevoli, diventa moto di natante in preda a un vento ribelle, un vento incontrollabile e vario... 
l’arrancare per cercare di tornare velocemente a fare quello che fino a qualche minuto prima sembrava normale, ti fa vivere un’altro gioco, diverso da quello che stavi facendo: le carte sono cambiate, il banco è un altro, ma soprattutto, la posta è cambiata...
ed è così che, abbandonandoti al corso agli eventi, da protagonista diventi spettatore, nella consapevolezza che in ogni caso ribellarsi ad una strada tracciata, possa solo irritare quel Destino che persino gli Dei dell’antica Grecia non osavano sfidare, fino ad arrivare alla nuova consapevolezza e alla volontà di urlare al mondo:

“sono ancora qui"