lunedì 27 febbraio 2012

Indice di Gini

L'indice di Gini misura quanto è equa la distribuzione della ricchiezza nel mondo.
Tanto più il colore passa al rosso, più è iniqua, verde scuro corrisponde a una maggiore equità.

http://it.wikipedia.org/wiki/Coefficiente_di_Gini
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_stati_per_uguaglianza_di_reddito


World Map Gini coefficient

martedì 14 febbraio 2012

Il manager thanatoforo



La sua missione è distruggere, annullare, frammentare il lavoro svolto e le relazioni interpersonali, innescando nei gruppi disorientamento e regressione patologica. La sua presenza è come una sostanza tossica che si manifesta incessantemente in ogni situazione: attacca il gruppo e le relazioni di stima, fiducia, rispetto e riconoscimento, seduce per annullare e traviare, tende a bloccare il pensiero, l’autonomia e il movimento professionale, squalifica le persone, soprattutto le più intelligenti e competenti, quelle che potrebbero disvelarlo. Affascinato dal potere, copre la sua incapacità realizzativa con proclami e con intenti generici, astratti, apparentemente perfetti e utili all'operatività, ma in realtà inapplicabili e gestiti senza tradurli in pratica. Scatena odio, invidia e ridicolo nel gruppo, per bloccare il tentativo di dare un significato alle sue azioni: squalifica qualunque movimento autonomo, utilizzando il suo potere in modo violento, sadico e minacciante, facendo tutto ciò in maniera silenziosa e occulta, rimanendo in una situazione mimetica che può garantirgli la sopravvivenza per lunghi periodi, consentendogli perciò di distruggere il gruppo e il lavoro svolto. Altrimenti può operare in modo da essere percepito come aderente alle necessità aziendali, così da potersi permettere di giocare il proprio gioco di annichilimento in piena luce, ponendo gli altri nelle situazioni di non poter dire o fare nulla al prezzo di essere loroidentificati come fonte di problema.
Ha bisogno degli altri (le vittime) e la sua attività di distruzione si svolge con il concorso involontario ma necessario del gruppo, compiacente o paralizzato. Riesce a individuare gli alleati, i succubi, e a designare alcuni come traditori, incapaci e aggressori, in modo da spostare la causa delle disfunzioni all'esterno di sé. Si giova del tacito consenso, della banalizzazione, del pressapochismo, della confusione dei valori e dell'individualismo per rafforzare il suo potere e liberarsi di quelle (poche) persone che lo percepiscono quale veramente è.


da: Psicologia Contemporanea Nov-Dic 2011
Il titolo dell'articolo: Leadership malata
Autore: Andrea Castiello d'Antonio.




La Crisi - 3 - Dal Corriere della Sera


CORRIERE DELLA SERA - 13/02/2012 - p.5. I greci sono alla fame, ma hanno gli arsenali bellici pieni. E continuano a comprare armi. Quest'anno bruceranno il tre per cento del Pil (prodotto interno lordo) in spese militari. Solo gli Stati Uniti, in proporzione, si possono permettere tanto. Ma cosa spinge Atene a sperperare montagne di soldi? La paura dei turchi? No, è l'ingordigia della Merkel e di Sarkozy. I due leader europei mettono da mesi il governo greco con le spalle al muro: se volete gli aiuti, se volete rimanere nell'euro, dovete comprare i nostri carri armati e le nostre belle navi da guerra.

 Le pressioni di Berlino sul governo di Atene per vendere armi sono state denunciate nei giorni scorsi da una stampa tedesca allibita per il cinismo della Merkel, che impone tagli e sacrifici ai cittadini ellenici e poi pretende di favorire l'industria bellica della Germania.
Fino al 2009 i rapporti fra Atene e Berlino andavano a gonfie vele, il governo greco era presieduto da Kostas Karamanlis (centrodestra), grande amico della Merkel. Gli anni di Karamanlis sono stati una vera manna per la Germania. «In quel periodo - ha calcolato una rivista specializzata - i produttori di armi tedeschi hanno guadagnato una fortuna». Una delle commesse di Atene riguardò 170 panzer Leopard, costati 1,7 miliardi di euro, e 223 cannoni dismessi dalla Bundeswehr, la Difesa tedesca.

 Nel 2008 i capi della Nato osservavano meravigliati le pazze spese in armamenti che facevano balzare la Grecia al quinto posto nel mondo come nazione importatrice di strumenti bellici. Prima di concludere il suo mandato di premier, Karamanlis fece un ultimo regalo ai tedeschi, ordinò 4 sottomarini prodotti dalla ThyssenKrupp. Il successore, George Papandreou, socialista, si è sempre rifiutato di farseli consegnare. Voleva risparmiare una spesa mostruosa. Ma Berlino insisteva. Allora il leader greco ha trovato una scusa per dire no. Ha fatto svolgere una perizia tecnica dai suoi ufficiali della Marina, i quali hanno sentenziato che quei sottomarini non reggono il mare. Ma la verità, ha tuonato il vice di Papandreou, Teodor Pangalos, è che «ci vogliono imporre altre armi, ma noi non ne abbiamo bisogno». Gli ha dato ragione il ministro turco Egemen Bagis che, in un'intervista allo Herald Tribune, ha detto chiaro e tondo: «I sottomarini della Germania e della Francia non servono né ad Atene né ad Ankara».

 Tuttavia, Papandreou, alla disperata ricerca di fondi internazionali, non ha potuto dire di no a tutto. L'estate scorsa il Wall Street Journal rivelava che Berlino e Parigi avevano preteso l'acquisto di armamenti come condizione per approvare il piano di salvataggio della Grecia. E così il leader di Atene si è dovuto piegare. A marzo scorso dalla Germania ha ottenuto uno sconto, invece dei 4 sottomarini ne ha acquistati 2 al prezzo di 1,3 miliardi di euro. Ha dovuto prendere anche 223 carri armati Leopard II per 403 milioni di euro, arricchendo l'industria tedesca a spese dei poveri greci. Un guadagno immorale, secondo il leader dei Verdi tedeschi Daniel Cohn-Bendit. Papandreou ha dovuto pagare pegno anche a Sarkozy. Durante una visita a Parigi nel maggio scorso ha firmato un accordo per la fornitura di 6 fregate e 15 elicotteri. Costo: 4 miliardi di euro. Più motovedette per 400 milioni di euro.

 Alla fine la Merkel è riuscita a liberarsi di Papandreou, sostituito dal più docile Papademos. E i programmi militari ripartono: si progetta di acquisire 60 caccia intercettori. I budget sono subito lievitati. Per il 2012 la Grecia prevede una spesa militare superiore ai 7 miliardi di euro, il 18,2 per cento in più rispetto al 2011, il tre per cento del Pil. L'Italia è ferma a meno dello 0,9 per cento del Pil.

 Siccome i pagamenti sono diluiti negli anni, se la Grecia fallisce, addio soldi. Ma un portavoce della Merkel è sicuro che «il governo Papademos rispetterà gli impegni». Chissà se li rispetterà anche il Portogallo, altro Paese con l'acqua alla gola e al quale Germania e Francia stanno imponendo la stessa ricetta:acquisto di armi in cambio di aiuti.

 I produttori di armamenti hanno bisogno del forte sostegno dei governi dei propri Paesi per vendere la loro merce. E i governi fanno pressione sui possibili acquirenti. Così nel mondo le spese militari crescono paurosamente: nel 2011 hanno raggiunto i 1800 miliardi di dollari, il 50 per cento in più rispetto al 2001.
Marco Nese

venerdì 10 febbraio 2012

La crisi - 2

Seconda puntata, aggiornamento di questi giorni: la Grecia ha posto come alternativa alle riduzione delle spese non un taglio alle pensioni, ma un taglio alle spese militari, spero di trovare i dettagli numerici.

La Germania non accetta; i soldi che presta li rivuole indietro in forniture militari.

Non si era visto male nel post precedente...

Simple Twist of Fate

La vita è una danza del destino














giovedì 2 febbraio 2012

La crisi - 1

Le spese in armamenti della Grecia sono un record in percentuale rispetto al PIL in Europa.
Fornitori degli armamenti in Grecia sono Francia e Germania...

La Grecia è stata salvata, occorre capire che fine hanno fatto le commesse per l'esercito, ma da quello che ho capito la spesa militare in Grecia rimarrà elevata quale fonte di restituzione del prestito della Unione Europea.

Le spese militari Greche sono giustificate (sarebbero) dal timore dell'invasione della Grecia da parte della Turchia. Ne avete mai sentito parlare? Cosa ha fatto l'Unione Europea per trovare un accordo tra i due stati.

Non ce la raccontano.....



Questa è l'Europa.