La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è quella di avere un enorme potere. E’ la nostra luce, non la nostra oscurità, che ci spaventa di più. Ci chiediamo: “chi sono io, per credermi brillante, stupendo, pieno di talenti, favoloso?”. In realtà, chi sei tu per NON esserlo? Sei un figlio di Dio. Il tuo stare nel piccolo non aiuta il mondo. Non c’è niente di illuminato nel raggrinzirti, così che le altre persone non si sentano insicure vicino a te. Sei fatto per risplendere, come i bambini. Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è in noi. Non è solo in alcuni di noi: è in ognuno. E quando lasciamo splendere la nostra luce, inconsciamente diamo il permesso agli altri di fare lo stesso. E quando ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.
mercoledì 18 dicembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
lunedì 25 novembre 2013
Dice il Dalai Lama
«Come buddhista, sono convinto che il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità. Per felicità però non intendo solamente il piacere effimero che deriva esclusivamente dai piaceri materiali. Penso ad una felicità duratura che si raggiunge da una completa trasformazione della mente e che può essere ottenuta coltivando la compassione, la pazienza e la saggezza. Allo stesso tempo, a livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità».
martedì 19 novembre 2013
Dice Snoopy...
Tutte le lacrime vanno baciate via.
La Storia del Mondo. I vulcani eruttarono. Gli oceani ribollirono. L'universo era in subbuglio. Poi venne il cane
La Storia del Mondo. I vulcani eruttarono. Gli oceani ribollirono. L'universo era in subbuglio. Poi venne il cane
lunedì 18 novembre 2013
venerdì 15 novembre 2013
Jean Giono - Citazioni
Il sole non è mai così bello come il giorno in cui ci si mette in cammino.
Noi abbiamo dimenticato che il nostro solo scopo è quello di vivere e che, vivere, noi lo facciamo ogni giorno e tutti i giorni e che a tutte le ore del giorno noi raggiungiamo il nostro vero scopo se viviamo.
L'uomo è come il fogliame attraverso il quale bisogna che passi il vento perché questo canti.
mercoledì 30 ottobre 2013
lunedì 28 ottobre 2013
RIP Mr. Lou Reed
Just a perfect day feed animals in the zoo Then later a movie, too, and then home
Oh, it's such a perfect day I'm glad I spend it with you Oh, such a perfect day You just keep me hanging on You just keep me hanging on
Just a perfect day problems all left alone Weekenders on our own it's such fun
Just a perfect day you made me forget myself I thought I was someone else, someone good
Oh, it's such a perfect day I'm glad I spent it with you Oh, such a perfect day You just keep me hanging on You just keep me hanging on
mercoledì 23 ottobre 2013
Marquez
Il colonnello aprì il barattolo del caffè e si accorse che ne era rimasto appena un cucchiaino. Tolse il pentolino dal focolare, rovesciò metà dell'acqua sul pavimento di terra battuta, e con un coltello raschiò l'interno del barattolo sul pentolino finché si distaccarono gli ultimi rimasugli di polvere di caffè misti a ruggine di latta.
Mentre aspettava che l'infusione bollisse, seduto vicino al focolare di mattoni in un atteggiamento di fiduciosa e innocente attesa, il colonnello provò la sensazione che nelle sue viscere nascessero funghi e muffosità velenose. Era ottobre. Una mattina difficile da cavar fuori, anche per un uomo come lui che era sopravvissuto a tante mattine come quella. Per cinquantasei anni – da quando era finita l'ultima guerra civile – il colonnello non aveva fatto altro che aspettare. Ottobre era una delle poche cose che arrivavano.
da "Nessuno Scrive al Colonnello"
Mentre aspettava che l'infusione bollisse, seduto vicino al focolare di mattoni in un atteggiamento di fiduciosa e innocente attesa, il colonnello provò la sensazione che nelle sue viscere nascessero funghi e muffosità velenose. Era ottobre. Una mattina difficile da cavar fuori, anche per un uomo come lui che era sopravvissuto a tante mattine come quella. Per cinquantasei anni – da quando era finita l'ultima guerra civile – il colonnello non aveva fatto altro che aspettare. Ottobre era una delle poche cose che arrivavano.
da "Nessuno Scrive al Colonnello"
Iscriviti a:
Post (Atom)