mercoledì 29 maggio 2013

Futuro

Oggi il benessere dell'occidente è generato dalla possibilità di usufruire di beni prodotti in aree del mondo dove la gente ha meno possibilità di noi ed accetta condizioni di vita peggiori. Non è solo Fiat con la Serbia (stipendio mensile di un operaio 300 euro) ma tutta l'elettronica che noi ci possiamo permettere solo perché prodotta in Cina con stipendi e stili di vita che noi non accetteremmo, o come migliaia di altri prodotti che, se costruiti in occidente o in Italia, rischiano ahimé di non avere mercato.
Il mondo purtroppo vive dello sfruttamento di gente che vive con meno per permettere benessere a gente che vuole di più.
L'impero romano crollò quando non trovò più popolazioni da schiavizzare avendo conquistato tutto il conquistabile a quel tempo.
Dall'altra parte la società equilibrerà le condizioni generando benessere nel terzo mondo perché benessere vuol dire mercato, e si andrà verso comunità che produrranno localmente (dove locale può essere anche il continente per beni altamente tecnologici e le regioni per i cibi) realizzando macro aree autosufficienti. La transizione potrebbe essere un nuovo medio evo (minuscolo, la tecnologia e i tempi accelerano le trasformazioni).
Il sistema uomo, come in fisica e come in ingegneria, tenderà ad equilibrarsi verso uno stato di minimizzazione degli sprechi, dei trasporti, delle dispersioni, unica scappatoia ad alternative non sostenibili.

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